Quando si parla di giochi escape room, viene spesso in mente l’immagine di un gruppo di persone (amici o colleghi impegnati in un programma di team building) intente a risolvere degli enigmi per uscire da una stanza chiusa.
Questo è quello con cui abbiamo a che fare oggi. Alla base dell’escape room come la conosciamo oggi c’è però una situazione diversa. Per raccontare bene la storia dei giochi escape room dobbiamo fare un salto indietro al 2006.
In quell’anno, infatti, un team di sviluppatori attivo in Silicon Valley – il luogo dove sono nate alcune delle rivoluzioni degli ultimi dieci anni – creò una delle prime escape room ispirandosi ai libri della regina del giallo Agatha Christie e al gioco di nome di Real Escape Game.
Dietro al suo sviluppo c’è Takao Kato. L’idea di sviluppare un gioco con i temi affini a quelli dell’escape room gli è venuta quando, seduto al banco della sua classe, notò una compagna giocare sul pc a un gioco che prevedeva la risoluzione di alcuni enigmi per aprire una porta.
Partendo da questo spunto, cominciò a pensare a come portare l’esperienza del videogioco nella vita reale. Nacque così Real Escape Game.
Gli appassionati dell’escape room possono vivere le emozioni del gioco dal vivo anche a casa. Quando si parla di giochi escape room, infatti, si inquadrano anche soluzioni in scatola che permettono di vivere in maniera “ridotta” l’atmosfera sopra ricordata anche grazie a specifiche ambientazioni.
I giochi escape room da tavolo, esattamente come le stanze fisiche presenti in diverse città d’Italia (la più grande si trova a Milano), sono molto caratterizzati dal punto di vista dello storytelling. Si possono infatti acquistare giochi ambientati nel laboratorio di uno scienziato, così come escape room da tavolo che consentono ai giocatori di affrontare enigmi in un’inquietante casa abbandonata.