Scappa dalla stanza ma… senza chiave!
La storia delle escape room ha avurto una lunga evoluzione a partire dal suo ideatore Takao Kato che, in Giappone, organizzava e organizza tutt’ora eventi in cui le persone scappano da un stanza.
Nel panorama europeo, invece, sarà Attila Gyurkovics a dare vita alla prima escape room con il suo Parapark di Budapest.
Da qui in poi la diffusione dei giochi di fuga dal vivo diventa un fenomeno sempre più in crescita, fino ad interessare molte zone nel mondo.
Diversi luoghi, diverse menti, diversi risultati.
Ed ecco come siamo giunti all’attuale mercato: escape room molto diversificate tra loro e non solo per i temi proposti ma anche in base alla la loro progettazione.
Cosa intendo? In parole semplici: siete rinchiusi nella stanza, ma se ti stai chiedendo come si scappa allora devi sapere che “trovando la chiave” non sarà sempre la risposta che riceverai.
Lucchetti, serrature, combinazioni, codici… i grandi classici non stancano mai!
Ma oggi una escape room può essere molto più di un “apri la porta e scappa dalla stanza”.
Le tre generazioni di escape room
Se bazzichi da un po’ nel mondo delle escape room allora ne avrai sentito già parlare.
“Le tre generazioni“, viene chiamata così la classificazione data ai giochi di fuga dal vivo. Rappresenta l’evoluzione delle escape e si può riassumere in tre categorie, partendo da quelle tradizionali e giungendo a quelle più all’avanguardia.
- La prima generazione: gli enigmi sono giochi meccanici e c’è è la totale assenza di elettronica;
- La seconda generazione: alcuni enigmi sono elettronici ma non sostituiscono integralmente quelli meccanici. Le stanze sono più immersive e coerenti col tema proposto.
- La terza generazione: i giochi sono esclusivamente elettronici. Forte è il legame e la coerenza col tema della stanza e, talvolta, ci sono anche effetti speciali e/o la partecipazione di attori.
In generale, dunque, i tre gradini di questa scala dovrebbero ripercorrere il progresso delle escape room… eppure, mio caro lettore, devi sapere che in realtà non esiste alcun criterio “ufficiale” dietro questa classificazione.
O meglio, un parametro c’è: con elettronica o senza elettronica.
Attualmente coesistono tutte le cosiddette “tre generazioni” e si tratta quindi, caso per caso, di una scelta dei designers che hanno lavorato alle singole rooms.
Dedicare più tempo alla realizzazione di una scenografia da urlo, scegliere di focalizzarsi sulla progettazione di giochi originali, puntare sull’ottima interpretazione di un attore… sarebbe davvero riduttivo valutare tutti questi aspetti attraverso una banale classificazione, non credi?
Ricordati quindi che è sempre bene ascoltare i pareri di chi ha già potuto provare una room a cui vorresti giocare, perciò chiedi ai tuoi amici oppure consulta le recensioni.
Più è alto il loro numero (e il punteggio complessivo), più probabilità hai di trovare un posto curato e con stanze ben realizzate. Dai un occhio qui alle nostre recensioni, ne andiamo molto fieri!
Non dimenticarti che a rendere un’esperienza memorabile è l’insieme di più fattori.
Il segreto per raggiungere la vera cima del podio
Certo, so bene di averti detto che non è corretto parlare di graduatorie… e lo ribadisco!
Tutti però concordano che ciò che si apprezza realmente di una escape room è la possibilità di immergersi in una realtà diversa per sessanta minuti senza le interruzioni della vita quotidiana.
Per questa ragione, secondo la nostra filosofia, scappare o non scappare dalla stanza ha meno rilevanza di quella che in molti immaginano.
«Getting out is just a bonus, the time you spend inside with your group members, that is what really counts»
Concorda con noi anche Attila Gyurkovics perchè è il tempo speso all’interno della stanza ciò che conta davvero. Se dunque inizialmente le escape nascevano come giochi competitivi che mettevano alla prova i partecipanti, oggi si punta più sul far vivere un’esperienza da ricordare.
Per questa ragione, talvolta, si opta per l’inserimento di giochi non troppo complessi ma neppure banali. L’idea, infatti, è quella di proporre un passatempo stimolante che incoraggi l’impegno delle persone attraverso la risoluzione di enigmi non troppo semplici, ma allo stesso tempo non impossibili (sarebbe solo frustrante).
Dunque, secondo il mio modestissimo parere, l’escape più evoluta non è necessariamente quella più elettronica, bensì è quel gioco che sa trovare il giusto equilibrio tra esperienza e sfida, in grado di restituire al giocatore sessanta minuti immersivi, coinvolgenti e soddisfacenti.
Nuovi modi per vivere un escape room
Se ciò che conta nel gioco delle escape room è l’emozione che vivi, allora è giusto che tu sappia che, effettivamente, col tempo si stanno cercando modi sempre più originali per riuscire a trasmetterla.
1. Connessi all’avventura!
La diffusione delle escape room virtuali sono l’esempio più palese.
Il boom si è avuto durante l’epidemia di Covid tanto da risultare quasi un fenomeno strettamente legato alla fase emergenziale.
Invece no! I primi sono stati i più appassionati che, anche se con un po’ di titubanza, hanno scelto di provarle per poi scoprire di rimanerne piacevolmente stupiti. Qualcun altro, invece, ha scelto proprio la modalità online per provare la sua prima escape!
Non resta che trovare la tua squadra, connetterti alla room online e giocare al videogame più reale di sempre!
2. Molto più di un semplice gioco in scatola!
E se molti optano per i mezzi digitali, c’è chi invece preferisce ancora le emozioni semplici.
I tradizionali giochi in scatola rappresentano un momento di ritrovo in famiglia o tra amici.
È un divertimento genuino, all’insegna della tranquillità e della spensieratezza che sembra poter essere vissuta solo a casa.
E se ti dicessi invece che ad oggi è possibile vivere queste sensazioni in maniera ancora più intensa? Alcune escape room, infatti, hanno deciso di unire il coinvolgimento del gioco dal vivo con l’occasione di poterlo vivere direttamente a casa dando vita ad un’esperienza nuova.
3. Il virtuale più reale che mai!
Ne hai mai sentito parlare? Se sei un vero appassionato allora conoscerai anche questa, l’ultima novità presentata dal mercato delle escape room.
Dovrai semplicemente indossare gli occhiali e le cuffie VR et voilà, il gioco è fatto! O forse non proprio… insomma, quello che voglio dire è che ti ritroverai in un mondo nuovo che dovrai esplorare cautamente ma con determinazione per risolvere tutti i giochi.
Il futuro delle escape room
Difficile dire quali altre evoluzioni avrà questo gioco ma, d’altronde, curiosità e sorpresa sono le due principali caratteristiche delle escape room.
Inutile quindi tentare di indovinare, dobbiamo solo attendere.
E nel frattempo? Beh, puoi sbizzarrirti tra tutte le ampie proposte già presenti sul panorama delle escape room, magari iniziando a scappare proprio dalle nostre stanze (scoprile tutte qui)!